Flavio Favelli

Contiene Arte
Parco di via Magnaghi alla Garbatella
Sabato 1 Marzo alle ore 12.30

PROGETTO PER TOMBA PERSONALE (CONTAINER 1)
DI FLAVIO FAVELLI

A cura di Simona Cresci

Sabato 1 Marzo alle ore 12.30 Flavio Favelli sarà il protagonista del terzo appuntamento all'interno del container situato nel quartiere della Garbatella.

CONTIENE ARTE è un progetto di Gianluca Lipoli pensato per la contaminazione dell’arte contemporanea nel contesto urbano. Obiettivo è quello di creare uno spazio che interagisca, attraverso i molteplici linguaggi dell’arte, con i cittadini che abitano il quartiere.

L’intervento dell'artista, che in questa occasione presenta al pubblico ciò che intende portarsi nella sua tomba personale, rientra in un importante progetto espositivo, curato da Simona Cresci, che ha come scopo principale quello di strutturarsi nel territorio circostante cercando, con esso, un dialogo attraverso l’arte. Il container di ridotte dimensioni (2344mmX2376mm), mira a diventare non un fenomeno estemporaneo, ma uno spazio stabile e duraturo per l’arte contemporanea.

Per questo terzo appuntamento il container sarà il sintomo di una contaminazione estesa finalizzato a un work in progress, in cui artisti italiani e stranieri della nuova generazione attraverso le loro installazioni, si contestualizzeranno nello spazio urbano che li circonda.

Flavio Favelli con PROGETTO PER TOMBA PERSONALE (CONTAINER 1) rintraccia, ancora una volta, un'agibilità inedita degli spazi e delle luci, dove nel loro interno fa trasparire impronte corporali o testi umbratili. In realtà è come se lui vuotasse degli spazi già sepolti da memorie e schermasse luci opache su fuggevoli ombre, oltre che a fondare la sua opera sulle distanze.
Il carattere frammentario e autoriflessivo delle installazioni di Favelli è spesso accostato all’atteggiamento che assume Marcel Proust nella Recherche, in cui lo scrittore manipola con straordinaria abilità il passato e il ricordo; come Proust, Favelli maneggia i frammenti della memoria e della vita vissuta, trasformandoli in materia viva in connessione con il presente: "E' come se mi voltassi sempre indietro", dice l'artista.

Entrare nel suo mondo significa quindi confrontarsi con una dimensione intima dell'esistenza, fatta di sentimenti semplici estrapolati dalle sue memorie.